mercoledì 14 gennaio 2009

La gestione del tempo.

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Ti è mai capitato di avere la sensazione che il tempo a tua disposizione non sia mai sufficiente? Anche tu sei una di quelle persone che... a volte, o spesso... non riesce a gestire il proprio tempo? Soprattutto quello "importante"... quello da dedicare ai progetti che ti interessano (personali o professionali che siano)

C’è un modo per imparare a gestire al meglio il proprio tempo?
E' un argomento che interessa tutti perché tutti vorremmo avere più tempo, tutti vorremmo avere meno stress nella nostra vita!

Di solito le persone che fanno un sacco di cose, che sono molto impegnate arrivano
addirittura a credere che lo stress sia parte integrante della vita… ma non è così!

Si può imparare a ridurre notevolmente la quantità di stress presente nella propria vita, ottenendo maggiori risultati e soprattutto più soddisfazione.

Forse non tutti hanno le stesse opportunità, la stessa fortuna. Non tutti incontrano le persone giuste, ma tutti dispongono dell’identico ammontare di tempo, per tutti la giornata dura ventiquattro ore, cioè 86.400 secondi.
Peccato però che non tutti sappiano sfruttare appieno il tempo per raggiungere i propri obiettivi.

Vediamo come la PNL ci può aiutare ad avere più tempo e meno stress!

Bene, iniziamo...

Come? Con una bella storia sulla quale riflettere....


Una volta un anziano professore della Scuola Nazionale per la Pubblica Amministrazione venne contattato per tenere una lezione di formazione sulla "Pianificazione efficace del tempo" ad un gruppo di una quindicina di dirigenti di importanti aziende americane. Il professore aveva a disposizione solamente un'ora "per fare lezione"...
In piedi, davanti a questo gruppo d'élite (pronto a prendere appunti su tutto ciò che l'esperto stava per insegnare), l'anziano professore li guardò ad uno ad uno lentamente. Poi disse: "Adesso faremo un esperimento".

Da sotto al tavolo che lo separava dagli allievi, il vecchio tirò fuori un grande recipiente di vetro da più di 4 litri, e lo posò delicatamente davanti a lui. Poi tirò fuori una dozzina di ciottoli grandi all'incirca come delle palle da tennis ed uno ad uno li mise delicatamente dentro il vaso. Quando questo fu riempito fino al bordo e fu impossibile aggiungere anche un solo sasso, alzò lentamente gli occhi verso i suoi allievi e domandò: "Questo vaso è pieno?". Sorridendo, tutti risposero "Sì". Attese qualche secondo e aggiunse: "Davvero?"

Allora si chinò di nuovo e tirò fuori da sotto al tavolo un secondo contenitore, questa volta pieno di ghiaia. Con attenzione versò questa ghiaia sui grossi sassi e poi scosse leggermente il vaso. I pezzettini di ghiaia si infiltrarono tra i sassi, fino al fondo del recipiente. L'anziano professore alzò nuovamente lo sguardo verso il suo uditorio e ridomandò: "Questo vaso è pieno?". Questa volta i suoi brillanti allievi cominciavano a comprendere il suo armeggiare. Uno di essi rispose: Probabilmente no!".

"Bene", rispose l'anziano professore. Allora si piegò di nuovo e questa volta tirò fuori da sotto al tavolo un secchio di sabbia. Con delicatezza versò la sabbia nel vaso. La sabbia andò a riempire gli spazi tra i grossi ciottoli e la ghiaia. Ancora una volta domandò: "Questo vaso è pieno?". Questa volta, senza esitare ed in coro i suoi allievi risposero: "No!". "Bene!", soggiunse il vecchio professore.
E come ormai si aspettavano i suoi prestigiosi allievi prese la brocca dell'acqua che stava sul tavolo e riempì il vaso fino al bordo.

L'anziano professore alzò allora gli occhi verso il gruppo e domandò: "Quale grande verità ci dimostra questo esperimento?".

Il più furbo, il più audace dei suoi allievi, ripensando all'argomento del corso rispose: Dimostra che anche quando si crede che la nostra agenda è completamente piena, ci si possono aggiungere altri appuntamenti, altre cose da fare".

"No - rispose il vecchio professore - non è questo.

La grande verità che quest'esperimento ci dimostra è la seguente: se non si mettono per primi i sassi più grossi all'interno del vaso, non ci si potrà mettere tutto il resto in seguito".

Ci fu un profondo silenzio, mentre ciascuno prendeva coscienza dell'evidenza di questa affermazione.

L'anziano professore disse allora: "Quali sono i sassi più Grossi nella vostra vita? La vostra salute? La vostra famiglia? I vostri amici? Realizzare i vostri sogni? Fare ciò che vi piace? Imparare? Difendere una causa? Essere rilassati? Darsi il tempo? O cose del tutto diverse?

Quello che dobbiamo ricordarci è l'importanza di mettere per primi nella propria vita i SASSI PIÙ GROSSI, altrimenti si rischia di non riuscire a fare ... la propria vita.
Se si dà priorità alle minuzie (la ghiaia, la sabbia) ci si riempirà la vita di inezie e non si avrà a sufficienza del tempo prezioso da consacrare alle cose importanti.

Allora non dimenticate di porvi la domanda: 'Quali sono i SASSI PIÙ GROSSI nella mia vita?' E poi metteteli per primi nel vostro vaso."

Via alla riflessione...

A presto!!



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2 commenti:

  1. Mi è capitato, a volte, di pensare o di sentire dire: ci vorrebbe una giornata di 48 ore per fare tutto quello che devo fare...
    Io penso che forse un pò è l'attuale società che ci richiede di essere dei supereroi; ci obbliga a pensare che per essere/sentirsi/mostrarsi importanti il must debba essere: "riempi la tua vita di impegni, non fermarti mai!". In parte, forse, lo stress che ci creiamo con questo stratagemma serve solo a nascondere "cose" (non gravi, magari, ma che ugualmente ci fanno male) che stanno dentro di noi e che ci seguono in ogni momento della nostra vita ma che vogliamo ignorare. Serve a riempire i vuoti! Un pò come chi ha bisogno di comprare oggetti quando è "un pò giù" (io ne so qualcosa... ). Essere devoti agli impegni assunti non è male anzi! Denota un grande senso di responsabilità e l'attitudine a non lasciare le cose a metà. Però, mettere in modo sistematico qualsiasi cosa prima di se stessi (e qui penso alle donne che lavorano e intanto mandano avanti casa e figli con tutte le attività annesse e connesse!!) non lo trovo giusto. Ogni tanto... lasciare che un pò di sabbia scivoli via lasciando il posto a qualche sassolino (nenche troppo grande) da riservare solo per se ... è un diritto di chiunque e sarebbe bello che ciascuno di noi lo sentisse come tale... invece che come una "colpa"! Ognuno è libero di scegliere come riempire il proprio vaso. Io credo di non far male a nessuno se qualche volta mi lascio andare ad una apparente inerzia e lascio fluire i pensieri... (questo è uno dei miei sassi grandi!) Ciao da Sabry

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  2. Bella la metafora del "supereroe"... Corre, vola, sbuffa, si lamenta... (con addosso quella sensazione di non arrivare mai...) ... dimostrando così di non essere poi tanto "eroe", ma piuttosto "super stressato"! Cmq...un sassolino con scritto su il proprio nome...penso sia indispensabile. Poi, per le dimensioni, cerchiamo di non esagerare... :o) Bye!

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